DISFUNZIONE DELLA BARRIERA PROTETTIVA:
QUANDO LE DIFESE DELLA PELLE COMINCIANO A CROLLARE

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La pelle sensibile e reattiva spesso presenta una disfunzione della sua barriera protettiva. In altre parole, non è protetta adeguatamente dal mondo circostante. Ciò significa che la pelle non è in grado di svolgere il suo ruolo come prima linea difensiva contro il mondo esterno. Più la pelle si arrossa diventa secca e vulnerabile, entrando così in un circolo vizioso di sensibilità e fastidio.

I BATTERI POSSONO INTERROMPERE
IL CIRCOLO VIZIOSO DELLA SENSIBILITÀ?

Sulla scia delle ultime ricerche sul microbioma – l'insieme degli organismi che vivono sulla pelle – si è dovuto rivedere l'intero concetto di funzione barriera. Perché?

  • Quando c'è una disfunzione della barriera cutanea, si verifica uno squilibrio tra i diversi microrganismi presenti sulla superficie cutanea. Di conseguenza, la pelle appare stanca e affaticata.
  • Quando la varietà di batteri viene ripristinata, la pelle è nuovamente lenita.

Gli idratanti tradizionali potrebbero non essere la soluzione adatta per la tua pelle Per alleviare le manifestazioni della sensibilità e ripristinare il comfort della pelle in maniera duratura, un idratante efficace deve agire su entrambe le barriere costitutive della pelle – i suoi preziosi lipidi e il suo fragile microbioma.

PELLE E BATTERI:
UNA COPPIA PERFETTA

La pelle esiste in simbiosi (in altre parole, in perfetta armonia) con le popolazioni microbiche che vi vivono.

  • È fondamentale che ci sia un equilibrio tra le varie specie di batteri. I "batteri amici" aiutano a tenere lontani quelli che possono causare problemi .
  • Esiste un "dialogo" costante tra i batteri e la pelle per preservare il benessere di quest'ultima.

In altre parole, i "batteri amici" della pelle la aiutano a svolgere la sua famosa "funzione barriera" e interrompono il circolo vizioso di secchezza e fastidio.

QUINDI QUALI BATTERI SONO AMICI,


E QUALI INVECE SONO NEMICI-AMICI?

Per coltivare un microbioma efficiente, la parola d'ordine è la diversità. Ogni cm2 di pelle ospita ben un miliardo di microbi. E maggiore è la varietà dei batteri, meglio è per la pelle. 1.000.000.000.000 – mille miliardi – è il numero di microrganismi che vivono sulla pelle umana… ossia dieci volte il numero di stelle della Via Lattea! Tuttavia alcuni batteri non sono esattamente "amici". Alcuni infatti degradano i lipidi sulla superficie cutanea, causando fastidiosi arrossamenti. Fortunatamente c'è il nostro microbioma che mantiene l'equilibrio dei batteri presenti sulla pelle!

I PREBIOTICI POTREBBERO RAPPRESENTARE
IL FUTURO DELLO SKINCARE?

I prebiotici sono componenti alimentari non digeribili che promuovono la crescita di microrganismi benefici nell'intestino. Una pelle che sta bene è il perfetto "terreno di coltura" per i batteri amici: è calda, umida e ricca di nutrienti. Tuttavia a volte ha bisogno di una mano per diventare il luogo più accogliente possibile per il microbioma…

I 3 MIGLIORI ALLEATI
PER I BATTERI AMICI

  • Idratazione: più la pelle è secca, meno saranno gli organismi in grado di viverci.
  • Nutrienti: diversi minerali e oligoelementi possono stimolare la crescita di batteri amici.
  • Fonti di carbonio e azoto come la Ceramide-3.8.
  • Aqua Posae Filiformis: un ingrediente di origine naturale formulato per aiutare a riequilibrare il microbioma.

Ogni giorno la pelle è minacciata dalle aggressioni ambientali che rischiano di alterare l'equilibrio del suo microbioma. Il risultato? Pelle più secca, e reattiva... Ma la ricerca avanzata sul microbioma ha aperto la strada a un'era completamente nuova di trattamenti. Favorendo la biodiversità sulla pelle, questi prodotti innovativi ‒ veri e propri "booster" per i microbi ‒ potrebbero essere la svolta che la tua pelle aspettava.
Tutte le informazioni scientifiche riportate in questo articolo si basano sull'articolo "The Role of Cutaneous Microbiota Harmony in Maintaining a Functional Skin Barrier" (Il Ruolo dell'Armonia del Microbioma Cutaneo nel Preservare la Funzione Barriera della Pelle) di H. Baldwin et al., pubblicato sul Journal of Drugs in Dermatology nel 2017.

1 Willis CM, Shaw S, de La Charrière O, et al Sensitive skin: an epidemiological study Br J Dermatol 2001;145:258-63.
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