Trattamento cicatrici post operatorie: quali prodotti usare

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Un intervento chirurgico, anche il più semplice, potrebbe lasciare qualche cicatrice sulla pelle. Anche la ferita più superficiale, a volte, potrebbe lasciare antiestetici segni. Molto spesso dipende tutto dalla predisposizione genetica, come accade per esempio per le cicatrici cheloidi, in altri casi succede in seguito a trattamenti inadeguati. Ecco allora tutto quello che bisogna sapere sul trattamento delle cicatrici post operatorie.

Cicatrici post operatorie:
un segno inevitabile


I punti di sutura servono a “chiudere” e a riavvicinare i lembi della pelle per far sì che alla fine rimanga solo una linea sottile dell’intervento. Nei primi giorni, intorno alla ferita potrebbe presentarsi un arrossamento diffuso, quindi, con il passare del tempo la parte dovrebbe sfiammarsi per tornare al suo colore naturale. 
Le fasi che una ferita attraversa sono essenzialmente tre:

            ●            prima fase infiammatoria, che dura circa cinque giorni;

            ●            seconda fase proliferativa che va dalle 3 alle 4 settimane;

            ●            terza fase di maturazione che arriva fino a 2 anni.

I PRINCIPALI TIPI DI CICATRICI

Le cicatrici si possono presentare sotto 3 forme principali: piana, depressa e rilevata. Rispetto alla loro fase di evoluzione possono essere classificate in:

               
                ●              cicatrici normali: si presentano lisce e di colore più chiaro rispetto al tessuto cutaneo circostante;

                ●              cicatrici atrofiche: si verificano quando il processo di guarigione presenta problematiche come margini distanziati, o addirittura parti riaperte;

                ●              cicatrici ipertrofiche: sono quelle con eccesso di tessuto fibroso che possono dare anche dolori;

                ●              cicatrici cheloidi: si verificano per una sovrapproduzione di collagene e si presentano molto più estese rispetto alla ferita originaria.

Cosa fare per trattare le cicatrici post operatorie ed evitare che lascino segni molto evidenti?

Quale il migliore trattamento
per le cicatrici post operatorie


Subito dopo l’intervento, per evitare infezioni, generalmente è lo stesso chirurgo a consigliare creme antibiotiche da applicare sulla parte. Superata questa prima fase di cure antibiotiche, che può durare dai cinque ai sette giorni, la cicatrice potrà essere trattata con creme che ottimizzino il processo di guarigione e che contribuiscano a evitare la formazione di segni evidenti.

Se la cicatrice post operatoria dovesse essere particolarmente estesa o dovesse interessare parti del corpo delicate, la cosa migliore è sempre quella di farsi consigliare da un medico. Per trattare le cicatrici post operatorie, comunque, è importante utilizzare prodotti che aiutino la fase rigenerante della pelle. Dal detergente alla crema idratante, sarebbe meglio utilizzare prodotti ipoallergenici con ingredienti lenitivi e riparatori come pantenolo o burro di karité. La gamma CICAPLAST di La Roche-Posay, è la linea pensata appositamente per le pelli fragilizzate che hanno bisogno di rigenerarsi. La combinazione di attivi come appunto pantenolo, burro di karité, madecassoside e acqua termale, contrastano l’adesione batterica e promuovono la riparazione e il recupero ottimale della pelle. 

Ricordati di proteggere sempre
le cicatrici dal sole


Per un trattamento cicatrici post operatorie completo, non bisogna mai dimenticare di applicare sempre una protezione solare. Le cicatrici, infatti, vanno sempre protette dal sole perché l’esposizione ai raggi UV potrebbe peggiorare la situazione. In più i segni di un intervento chirurgico possono scatenare iperpigmentazione con formazione di macchie scure che difficilmente poi scompariranno. Ecco perché almeno durante il primo anno la cicatrice dovrebbe sempre essere protetta con una protezione ad ampio spettro con SPF 50+.
La gamma ANTHELIOS ha prodotti specificamente formulati per la pelle fragilizzata con una protezione solare molto alta sia nei confronti dei raggi UVA che UVB. 
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